Vediamo un po’ a chi giova che la scuola sia poca.
Settecentoquaranta ore l’anno sono due ore al giorno. E il ragazzo tiene gli occhi aperti altre quattordici ore.
Nelle famiglie privilegiate sono quattordici ore di assistenza culturale di ogni genere. Per i contadini sono quattordici ore di solitudine e silenzio a diventare sempre più timidi. Per i figlioli degli operai sono quattordici ore alla scuola dei persuasori occulti.
Specialmente le vacanze estive hanno l’aria di coincidere con precisi interessi. I figlioli dei ricchi vanno all’estero e imparano più che d’inverno. I poveri il primo ottobre hanno dimenticato anche quel poco che sapevano a giugno. Se son rimandati a settembre non possono pagarsi le ripetizioni. In genere rinunciano a presentarsi. Se son contadini danno una mano per le faccende grosse dell’estate senza aggravio di spesa per la fattoria.
“Lettera a una professoressa” di Scuola di Barbiana